Pelle

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Col termine pelle si intende l’epidermide di animali in genere, privata di peli e fibre muscolari e sottoposta ad un indispensabile processo di concia con lo scopo di renderla imputrescibile e utilizzabile dall’uomo. La sua produzione risale ai tempi preistorici, quando l’uomo primitivo si accorse che la pelle degli animali di cui si nutriva, poteva essere usata come protezione dalle intemperie.

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Col passare dei secoli si è passati da forme più rudimentali di trattamento come l’uso di grassi animali, fumi, oppure tramite immersione con rami o foglie, allo scopo di permettere al materiale di durare maggiormente nel tempo.

Durante il rinascimento l’uso della pelle si estese anche a manufatti impiegati dal popolo come le calzature, sebbene il loro costo non le rendesse ancora accessibili a tutti.

Alla fine dell’800, con la scoperta della concia al “cromo” e l’adozione di processi di produzione meccanizzati, la pelle prodotta presentava non solo migliori e differenti caratteristiche qualitative ma anche un ridotto prezzo di produzione e di vendita, contribuendo così all’uso estensivo così come lo conosciamo oggi (moda, arredamento, automotive, avation, navale).

Ottenuta da uno scarto dell’industria alimentare, la pelle viene trasformata in un prodotto durevole e di facile manutenzione che permette di dare vita al concetto di economia circolare così come previsto dal Green Deal. Inoltre, in un’ottica di consumi ed economia sostenibile, in cui si tende ad acquistare meno e meglio, la pelle può rivestire un ruolo chiave offrendo la possibilità di essere usata in modo ripetuto nel tempo.

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La pelle nella moda

È durante la metà del secolo scorso che la pelle diventa un manufatto dal quale ricavare oggetti cult. Si pensi ad esempio al giubbotto in pelle diventato famoso grazie a James Dean o Marlon Brando. Negli anni a venire correnti come la cultura rock e punk hanno fatto della pelle un marchio distintivo e usato questo materiale come strumento di espressione e di appartenenza. Ispirata dal movimento punk, Vivienne Westwood, portò in passerella la pelle declinata in diversi tipi di lavorazioni. Il successivo fu Yves Saint Laurent il quale aprì alla pelle la strada per l’haute couture. Datato 2018, con plauso da parte del Peta e della Humane Society Internationa (HSI), l’annuncio da parte della maison Chanel di bandire dalle proprie collezioni le pelli di animali esotici, privilegiando solo le pelli di animali già impiegati nell’industria alimentare.

Diversi tipi di pellami

In quanto prodotto di scarto dell’industria alimentare le più diffuse tipologie di pellami in commercio sono quelle di: VITELLO, BOVINA, TORO e CAPRA. Queste si differenziano tra loro per conformazione, dimensione e spessore e ciascuna di esse si presta a differenti usi.

  • CAPRA
    normalmente usato per abbigliamento, calzatura leggera + silhouette
  • MEZZI VITELLI
    usato per calzatura donna, calzatura uomo leggera o piccola pelletteria
  • MEZZA BOVINA
    usato per borsa, stivale, calzatura uomo sneaker e arredamento
  • BOVINA INTERA O TORO INTERO
    usato per arredamento, poltrone, divani, interiors
  • MEZZO TORO
    usato per cintura, borsa e pannellature.